sabato 25 febbraio 2012

Virginia

Officine Ergot, un’insegnante e i suoi alunni, la vita di Virginia Woolf ripercorsa attraverso dei testi letti, un’emozione forte. A volte un’ora e mezza sembra un’eternità, ma quella trascorsa insieme ieri sera è andata via velocemente, lasciandomi un gusto amaro in bocca, di insoddisfazione, quasi… continuate ancora a leggere… c’è ancora tanto da dire… e io vorrei ascoltarvi.
Virginia, una donna che ho conosciuto durante gli anni del liceo, ci ha parlato attraverso le parole scelte da un gruppo di alunne. Parole che continuano ad emozionare “Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto lo siamo stati noi” scriveva al marito prima di morire.
Virginia è tornata nella mia vita nel periodo del montaggio del documentario, ed è stato come un faro che ha illuminato quelle ore di registrato. Virginia parlava di stanze, ed è da questa stanza che io sono partita per cercarla in tutte le donne che ho incontrato, ognuna nella propria.
Ed è da questa stanza che riparto per capire dove andro’ domani.

L’incontro di ieri sera mi ha fatto tornare indietro, agli anni del liceo. Anni in cui scopri tante cose, se ben indirizzato. Ho pensato che il ruolo dell’insegnante è fondamentale. Guardavo quella donna con lo sguardo fiero e attorno a lei le giovani alunne e pensavo che, ovunque andranno domani, avranno quelle parole scolpite nella mente, e nel cuore. Che non le dimenticheranno, che saranno parte di loro. Grazie Daniela, perché sei uscita da un’aula, grazie per il tuo lavoro. Grazie alla Casa Delle Donne, per questi incontri.