martedì 6 settembre 2011

La città a soqquadro

Gli incontri con le protagoniste di questo lavoro continuano. Ho conosciuto, la settimana scorsa, Ada e Consiglia.
Ada ha una casa bellissima, piena di piante e di libri, una casa di quelle che sogni di avere quando sei bambina. Ada ci ha raccontato, brevemente, quali furono negli anni ’70 le questioni “care” al femminismo, e come sono cambiate in questi ultimi anni. Ce ne riparlerà nei dettagli davanti ad una telecamera. L’arrivo di Antonella ha movimentato la riunione, come sempre accade quando si incontrano  due o più donne che han vissuto un’esperienza simile. Ada è pacata, lo sguardo dritto e fiero; Antonella, quel pomeriggio,  mi ha fatto pensare a quelle pasionarie care a certi registi e scrittori.
Consiglia, invece, mi ha colpito perché sembra una donna tranquilla, se ci parli dieci minuti. Capisci invece che ha un fuoco, dentro, se ti trattieni oltre. Cosa l’ha avvicinata al movimento delle donne, perché ha partecipato attivamente alla costruzione della casa? Il senso civico e morale, una certa ideologia, il sentimento di giustizia, tutto questo insieme… mi sono resa conto che dietro quello che è successo nel Salento in quegli anni  c’era una fortissima passione che andava oltre la politica. “In 30 abbiamo messo a soqquadro la città. Eppure non mi ero mai accorta che eravamo solo in 30… Lecce è stata davvero all’altezza dei tempi” racconta Consiglia. È facile immaginarle, queste donne, e il soqquadro di 30 anni fa… Sarebbe bello avere delle immagini d’archivio.

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